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L’Urologo, si sa, suscita ancora molto timore nella popolazione maschile. Soprattutto tra i più giovani. In materia di prevenzione, però, sottoporsi a visite e controlli periodici da questo particolare specialista risulta essenziale. A tutte le età.

La prevenzione urologica e, soprattutto, quella andrologica sono fondamentali fin dalla giovane età. Un tempo, con la leva militare obbligatoria, i controlli erano numericamente molto maggiori, poiché la visita di leva permetteva di scremare e far prevenzione, soprattutto sulle malattie dei genitali esterni. Con l’abolizione della leva obbligatoria, però, oggi la maggior parte della popolazione maschile under 40-45 risulta ancora particolarmente restia a sottoporsi a questo genere di controlli (le statistiche parlano addirittura di un 80% della popolazione, ndr).

Proprio in virtù di ciò, non di rado ai giorni nostri sempre gli specialisti si trovano davanti a giovani uomini che giungono alla loro attenzione con patologie presenti da diverso tempo, ma che, per negligenza e disinformazione, non hanno avuto il coraggio di sottoporsi prima a un controllo e ottenere, così, una diagnosi precoce. «È fondamentale recarsi dall’Urologo e dall’Andrologo anche in età giovanile, intorno ai 16-17 anni – spiega il Dott. Luca Timossi, specialista in Urologia e Andrologia – per capire se lo sviluppo dei genitali esterni è avvenuto in maniera regolare e senza anomalie particolari. È importante anche insegnare ai giovani l’autopalpazione dei genitali esterni, soprattutto dei testicoli, al fine di prevenire anche patologie oncologiche, in aumento soprattutto in età giovanile».

Proprio parlando di tumore del testicolo, è bene ricordare come l’incidenza in giovane età (intorno ai 20-30 anni) sia in costante aumento. «La prevenzione, in questi casi, si fa attraverso l’educazione dei giovani uomini – continua lo specialista – affinché comprendano appieno l’importanza dell’autopalpazione, unico modo attraverso il quale è possibile capire se ci sono variazioni strutturali significative».

UROLOGO SÌ, MA ANCHE AL FEMMINILE

Per quel che concerne la prevenzione della patologia urologica, è bene non dimenticare che l’Urologo non è uno specialista “solo” maschile. L’Urologia è una branca della medicina che si occupa della cura dell’apparato urinario che, come è ben noto, è comune a entrambi i sessi. Basti pensare, ad esempio, che la calcolosi urinaria e le patologie urologiche delle vie urinarie riguardano sia gli uomini che le donne.

Negli ultimi anni, l’incidenza delle patologie urologiche all’interno del mondo femminile è in aumento. Un dato spiegabile sia con l’aumento dei controlli di genere che con la diffusione del vizio del fumo tra le donne, in precedenza meno interessate al tabagismo.

La prevenzione urologica nel maschio, invece, riguarda prevalentemente il tumore della prostata: il secondo più frequente nel sesso maschile. «La prevenzione deve iniziare intorno ai 50 anni – spiega il Dott. Timossi – ma discriminante è la familiarità di questa patologia. Tutti soggetti di sesso maschile che hanno avuto un familiare di primo grado affetto da tumore della prostata dovranno, infatti, cominciare a far prevenzione intorno ai 45-46 anni». Fondamentale, in questo frangente, è inoltre l’esecuzione del PSA, un esame ematochimico che va ripetuto, secondo indicazione del medico specialista, ogni 6-12 mesi. «Si tratta di un esame che serve per scremare i pazienti che possono o potrebbero in futuro sviluppare la patologia» conclude lo specialista.