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Urologia e andrologia

L’urologia è la branca specialistica medica e chirurgica che si occupa di curare e prevenire i problemi e le malattie del tratto urinario maschile e femminile

di adulti e bambini, e del sistema riproduttivo maschile. Gli organi coinvolti, includono reni, prostata, vescica, uretra, testicoli, pene e ghiandole associate.

Chi presenta problemi relativi alle aree sopra elencate, ha bisogno di un Urologo.

 

Che disturbi tratta l’Urologo?

I disturbi che possono essere trattati dagli urologi includono quelli che coinvolgono i reni, gli ureteri (tubi che collegano i reni alla vescica), le ghiandole surrenali, la vescica e l’uretra (il tubo che espelle l’urina dal corpo dalla vescica). Nei maschi, un Urologo può anche trattare le condizioni dei testicoli, dell’epididimo, dei dotti deferenti, delle vescicole seminali, della prostata e del pene.

Il campo dell’urologia comporta la gestione medica di condizioni quali l’infezione del tratto urinario e l’ingrossamento della prostata. Inoltre l’urologo si occupa della gestione chirurgica di condizioni come il cancro della vescica, il cancro alla prostata, i calcoli renali e l’incontinenza da stress.

Quando fare visita all’Urologo?

  • Dolore e bruciore durante la minzione
  • Sangue nelle urine
  • Incontinenza urinaria, perdite di urin
  • Stimolo frequente e urgente ad urinare
  • Urine torbide, maleodoranti
  • Getto delle urine debole o ridotto a sgocciolamento
  • Dolore pelvico o ai reni
  • Comparsa di una protuberanza nel testicolo

È consigliata sempre una visita al compimento dei 20 anni d’età e successivamente verso i 40 anni.

È ritenuta indispensabile invece una visita all’anno dopo i 50.

L’andrologia è la branca della medicina che si occupa della salute sessuale e riproduttiva maschile

ovvero delle malattie dell’apparato genitale in grado di compromettere l’attività sessuale, la fertilità o la salute generale dell’uomo. La visita andrologica è fondamentale per diagnosticare o monitorare un disturbo di carattere andrologico permettendo di prevenire, diagnosticare, monitorare e stabilire trattamenti per le principali patologie andrologiche, come disfunzione erettile, eiaculazione precoce, varicocele, fimosi, frenulo breve, o semplicemente per un colloquio volto ad interpretare possibili abitudini che generano un fastidio.

Che disturbi tratta l’Andrologo?

    • La disfunzione erettile
    • L’eiaculazione precoce
    • Il pene curvo
    • L’induratio penis plastica
    • Le infezioni genitali maschili
    • L’infertilità maschile
    • Il frenulo breve
    • La fimosi
    • Il pene piccolo

    Quando fare visita all’Andrologo?

      Dolore ai genitali, arrossamenti, pruriti, ingrossamenti dei testicoli, traumi ai genitali, difficoltà erettile o a concepire un figlio sono ottimi motivi per fare una visita dall’Andrologo.

      Dopo i 50 anni è consigliabile una visita annuale.

      Calcolosi urinaria

      La calcolosi urinaria, detta anche litiasi o calcoli renali, è una delle più comuni e antiche malattie delle vie urinarie. Tale patologia è caratterizzata dalla presenza di piccoli sassolini, calcoli appunto, lungo il decorso delle vie urinarie.

      La calcolosi urinaria è una patologia molto diffusa nel mondo occidentale, e in Italia in particolare. Si calcola che colpisca circa il 10% della popolazione maschile e il 5% della popolazione femminile. L’età con maggiore incidenza è quella compresa tra i 30 e i 50 anni.

      Le recidive sono molto frequenti, tanto da verificarsi in una percentuale che varia, a seconda degli studi, dal 25 al 50% dei casi dopo 5 anni. L’incidenza stimata in Italia è di circa 100.000 nuovi casi all’anno.

      Tra le cause della calcolosi urinaria, viene data molta importanza alla familiarità, a una dieta squilibrata e alla scarsa assunzione di liquidi.

      Questo non avviene nei soggetti sani perché nelle urine ci sono delle sostanze che contrastano in maniera efficace la cristallizzazione, fondamentalmente citrati.

      L’ipertrofia prostatica benigna (IPB) è una patologia piuttosto comune, soprattutto negli uomini a partire dai 40 anni

      L’ipertrofia prostatica è una malattia benigna che colpisce la prostata e si caratterizza per la una proliferazione del tessuto prostatico, da cui consegue l’ingrossamento della ghiandola.

      Con l’avanzare dell’età, infatti, la ghiandola prostatica tende spontaneamente a modificare il proprio volume, per effetto di variazioni ormonali e dell’azione di numerosi fattori di crescita. In altre parole, l’iperplasia prostatica benigna accompagna il normale processo di invecchiamento.

      ipertrofia prostatica

      A lungo andare, se trascurata, l’iperplasia prostatica benigna può provocare l’ostruzione anatomica dell’uretra e creare problemi al corretto deflusso urinario, tanto che il soggetto deve aumentare la pressione necessaria per svuotare la vescica. Altri sintomi piuttosto indicativi dell’iperplasia prostatica benigna sono l’urgenza e la frequenza dello stimolo diurno e notturno alla minzione, il bruciore durante e dopo la minzione percepito a livello del pene, la debolezza del getto urinario e il senso di svuotamento vescicale incompleto.

      Ipertrofia Prostatica: Cos’è?

      L’ipertrofia prostatica benigna, nota anche come prostata ingrossata, IPB o più correttamente come iperplasia prostatica benigna, è un ingrossamento della prostata.

      Cos’è la Prostata?

      La prostata (o ghiandola prostatica) è un piccolo organo esclusivamente maschile, che appartiene all’apparato riproduttivo, localizzato subito al di sotto della vescica. La sua funzione principale consiste nella produzione di una parte del liquido seminale, quindi contribuisce a preservare la vitalità degli spermatozoi. Più nel dettaglio, la ghiandola prostatica circonda parzialmente la prima parte dell’uretra (condotto che porta l’urina all’esterno del corpo, durante la minzione), come una ciambella, in corrispondenza del collo della vescica e si fonde con i due dotti eiaculatori che la attraversano.

      Proprio a causa di questa sua posizione e dei rapporti descritti con gli organi vicini, l’ingrossamento della prostata può causare problemi alla minzione, all’eiaculazione o alla defecazione. In condizioni normali, la prostata ha generalmente dimensioni e forma assimilabili a quelle di una castagna, con la base rivolta in alto (attaccata alla superficie inferiore della vescica) e l’apice rivolto verso il basso. Con il passare degli anni o la compresenza di alcune patologie, la prostata può ingrossarsi, quindi aumentare di volume.

      Trattamento e Rimedi

      Le strategie terapeutiche adottate per la gestione dell’ipertrofia prostatica sono diverse e dipendono sostanzialmente dall’entità della condizione e dalla sintomatologia associata. Se la malattia non provoca particolari disturbi al paziente, può essere semplicemente monitorata nel tempo; al contrario, in presenza di complicanze si rende obbligatorio il trattamento farmacologico o chirurgico.

      Ipertrofia Prostatica Benigna si tratta con il laser

      Nuove terapie di chirurgia laser, dall’Echolaser, al Laser al Tullio (ThuLEP) o ad Olmio (HOLEP), trattamenti endoscopici microinvasivi e mininvasivi ancora poco conosciuti, hanno sostituito il bisturi e rappresentano l’innovazione tecnologica per il trattamento dell’ipertrofia prostatica benigna.

      Grazie a nuove terapie di chirurgia laser si possono risolvere i sintomi e migliorare la qualità di vita del paziente.

      trattamenti laser

      La parola “laser” deriva dalle lettere iniziali della frase “Amplificazione della luce per emissione stimolata di radiazione” che significa “amplificazione della luce per emissione stimolata di radiazione”

      L’uso dei laser in medicina non è nuovo, in urologia esistono da più di 40 anni. Oggi i laser medici in urologia e la tecnologia delle fibre ottiche offrono grandi vantaggi in vaste applicazioni chirurgiche. La scelta dell’applicazione laser appropriata richiede la piena comprensione dei pro e dei contro della tecnologia laser.

      I sistemi laser che vengono solitamente utilizzati nell’urologia contemporanea includono: laser Greenlight e Stonelight – entrambi applicati nell’iperplasia prostatica benigna (IPB) e nell’urolitiasi. Studi clinici dimostrano che il laser Greenlight è il trattamento più adatto per l’iperplasia prostatica benigna (IPB) mentre studi clinici simili dimostrano che Stonelight è il miglior trattamento per l’urolitiasi.

      L’applicazione del laser (Light Amplification by Stimulated Emission of Radiation) in Urologia è molto diffusa nel trattamento di diverse patologie tra cui calcolosi, ipertrofia prostatica benigna (IPB), neoplasia vescicale, neoplasia renale e neoplasie ureterali. Inoltre, in alcune aree terapeutiche, il laser è diventato la principale modalità di trattamento.

      Incontinenza urinaria maschile e femminile

      L’incontinenza urinaria è un problema molto diffuso che interessa uomini e donne di tutte le età. Scopriamo insieme quali sono le cause dell’incontinenza urinaria maschile e femminile e quali sono i possibili rimedi.

      Generalmente si pensa all’incontinenza urinaria come a una problematica che riguarda solamente le persone anziane, in particolar modo le donne, e che questa problematica si verifichi normalmente con l’avanzare dell’età. In realtà l’incontinenza urinaria può avere origini differenti, e proprio per questo motivo può interessare anche soggetti giovani e in buone condizioni di salute generali.

      Il paziente potrà iniziare il movimento ed il carico (con bastoni) già poche ore dopo l’intervento. Il rientro a casa avviene normalmente il giorno stesso. Sarà necessaria una terapia antiinfiammatoria per circa 10 giorni. L’utilizzo dei bastoni è previsto nel primo mese. E’ importante un’assistenza fisioterapica, a partire dalla settimana successiva all’intervento (solitamente 3 sedute alla settimana) per circa 2 mesi. Il nuoto può integrare il lavoro a partire dal primo mese, la biciletta a partire dal secondo mese. La corsa potrà essere ripresa a 3 mesi dall’intervento. Attività sportive ad alta richiesta funzionale potranno essere riprese a 6 mesi dall’intervento.

      L’incontinenza urinaria femminile 

      può essere una conseguenza dell’indebolimento del pavimento pelvico.

      La principale causa dell’indebolimento del pavimento pelvico femminile è rappresentata dal parto naturale: durante il parto, soprattutto se il periodo di dilatazione si protrae a lungo, o si verificano delle lacerazioni durante l’espulsione, o nel caso di parto gemellare, c’è il rischio che si verifichi una compromissione del pavimento pelvico che nel tempo può portare al prolasso vescicale e all’incontinenza urinaria.

       

      La forma più diffusa è l’incontinenza urinaria da sforzo, che si può verificare ad esempio a causa di un colpo di tosse o di uno starnuto.

      Un’altra tipologia di incontinenza urinaria molto frequente nelle donne è l’incontinenza urinaria da urgenza, caratterizzata da un impellente stimolo ad urinare che non permette di raggiungere il bagno  in tempo.

      Esiste poi una forma di incontinenza urinaria mista, in cui coesistono entrambe le forme sopra descritte.

      Incontinenza urinaria maschile

       I problemi di incontinenza urinaria interessano anche gli uomini, seppur in misura minore. L’incontinenza urinaria maschile può insorgere a causa di problemi prostatici. In particolare, una condizione di ingrossamento della prostata che prende il nome di ipertrofia prostatica benigna può causare una ostruzione dell’uretra e ostacolare il normale deflusso delle urine, causando l’incontinenza urinaria da rigurgito:  un aumento della pressione idrostatica all’interno della vescica che si traduce in piccole perdite urinarie.

       

      L’incontinenza urinaria da rigurgito può verificarsi anche nei bambini a causa di anomalie congenite, negli uomini adulti solitamente in seguito a interventi di prostatectomia, oppure a causa di stenosi uretrale o di tumori della prostata.

      La prima cosa da fare è rivolgersi ad un medico specialista e non gestire il problema in autonomia. Protrarre nel tempo un problema che si può gestire in tempi brevi, rischierebbe di peggiorare la condizione che è alla base dell’incontinenza urinaria comportando ulteriori disagi di natura psicologica, economica e sociale.

      Smettere di fumare e mantenere sane abitudini alimentari, adottando una dieta che non irrita la vescica contribuirà, insieme alla riabilitazione del pavimento pelvico, a migliorare la continenza e a vivere serenamente