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Novembre è il mese dedicato alla salute dell’uomo e alla prevenzione urologica contro i tumori maschili.

In base ai dati raccolti dai Registri Tumori Italiani, nel corso del 2020 in Italia sarebbero stati diagnosticati oltre 375mila nuovi casi di tumori maligni, dei quali ben 195mila (il 18,5% del totale) all’interno della popolazione maschile. Il più frequente è il tumore della prostata, con più di 36mila nuove diagnosi ogni anno tra la popolazione over 50. Tra i più giovani, invece, risultano più diffuse le diagnosi di tumore al testicolo. È l’età, dunque, a rappresentare un fattore determinante quando si parla della frequenza dei tumori maschili.

GIOVANI E PREVENZIONE: IL TUMORE AL TESTICOLO

Come anticipato, tra la popolazione maschile under 50 il carcinoma più frequente risulta essere il tumore al testicolo. Il 95% di questo genere di tumori (detti seminomi) si sviluppano a partire dalle cellule germinali. I sintomi più frequenti di questo genere di tumore possono essere la presenza di una massa dura o l’ingrossamento di un testicolo, di solito con manifestazioni prive sia di dolore che di infiammazione.

In qualsiasi casistica ci si ritrovi, la prevenzione e la conseguente diagnosi precoce del tumore in fase iniziale permettono fino al 99% delle possibilità di guarigione.

OVER 50 E L’IMPORTANZA DEGLI SCREENING PERIODICI: IL TUMORE ALLA PROSTATA

Per quanto riguarda gli uomini over 50, risultano essere numerose le diagnosi di tumore alla prostata.

La prostata è una ghiandola dell’apparato genitale maschile, formata da tessuto fibroso e muscolare. Il carcinoma in questo caso si sviluppa quando le cellule che la compongono cominciano a riprodursi e svilupparsi in maniera incontrollata. Nonostante ciò, nelle fasi iniziali il tumore è spesso asintomatico, ma tra i campanelli d’allarme più comuni possono figurare i disturbi della minzione e i disturbi sessuali.

Di norma questa tipologia di carcinoma presenta una crescita lenta e – salvo casi particolarmente aggressivi – le metastasi sono rare e la tendenza a diffondersi al di fuori dell’area prostatica risulta limitata.

Il cancro alla prostata è curabile in maniera ottimale se diagnosticato precocemente. Di contro, però, ad oggi la stragrande maggioranza degli uomini risulta meno abituata a sottoporsi regolarmente a screening, visite ed esami di controllo. Un trend tutt’altro che positivo, ma che negli anni si sta cercando in ogni modo di invertire promuovendo numerose campagne di prevenzione.

PAROLA D’ORDINE: “PREVENZIONE”

La prevenzione è l’unica arma contro questo genere di mali. Dopo anni di disinformazione, oggi le modalità di screening relativi a queste tipologie di tumori maschili sono più conosciute e maggiormente accessibili. Tutto questo è possibile soprattutto grazie alle campagne di sensibilizzazione portate avanti nel corso del tempo, come ad esempio la celebre MoveMen, promossa dalla LILT nel 2020 in occasione della campagna internazionale sulla prevenzione del tumore alla prostata e al testicolo organizzata annualmente dal 2004 in occasione del “Movember”.

La strada da percorrere per rendere questo genere di pratiche preventive (fondamentali) meno un “tabù” è ancora abbastanza lunga.